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Pinne 3D a Bergeggi

Nonostante il meteo avverso e il mare mosso, le ricercatrici dell’Università di Genova sono riuscite a portare a termine positivamente un’interessante attività di progetto nelle acque dell’Area Marina Protetta di Bergeggi (SV). Nei primi giorni di ottobre, infatti, le biologhe si sono immerse per effettuare un test di valutazione dell’idrodinamismo dei fondali, nell’ottica di individuare i siti più protetti dalle correnti marine e dalle mareggiate, dove andranno posizionati i giovani esemplari di Pinna nobilis.

Si tratta di un’attività che aiuterà a definire il protocollo di replicazione delle azioni di conservazione e trasferimento delle pinne in diverse aree del Mediterraneo. Per l’occasione le ricercatrici genovesi hanno utilizzato ben 31 pinne che sono state realizzate con la stampante 3D dal Fablab, il laboratorio scientifico dell’ICTP, il Centro Internazionale di Fisica Teorica di Miramare (TS).

Le hanno posizionate in due diversi siti della zona B dell’AMP Bergeggi con differenti profondità ed esposizione, dove non è concesso l’ancoraggio: il primo in prossimità di una prateria di Posidonia oceanica e il secondo in corrispondenza di una secca rocciosa. Il monitoraggio nei prossimi mesi rivelerà quali siti saranno più idonei per la traslocazione degli esemplari vivi.

Credito video: Alice Oprandi – Università di Genova