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Un concentrato di biodiversità

Da Grado a Venezia, sotto la superficie verdognola del mare aperto si cela un vivido e coloratissimo tesoro. 

Si tratta di innumerevoli affioramenti rocciosi, di varie dimensioni e con distribuzione irregolare, che si innalzano all’improvviso dai fondali sabbiosi dell’Alto Adriatico, a parecchie miglia dalla costa. 

I locali in Friuli Venezia Giulia li chiamano “trezze”, “tegnue” in Veneto, e sono strabilianti serbatoi di vita, luoghi fondamentali per la riproduzione e l’alimentazione della fauna marina.

Questi substrati rocciosi, infatti, sono colonizzati da molti organismi invertebrati, come coralli, spugne e colonie di ascidie, che a loro volta creano l’habitat ideale per la sopravvivenza di tante altre specie, incluse le nostre Pinne.

Il 24 maggio le trezze al largo di Grado saranno il teatro di un evento organizzato nell’ambito del progetto “Mare Caldo” di Greenpeace Italia, in collaborazione con Area Marina Protetta Miramare, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS e Shoreline che per i progetti TRETAMARA e LIFE PINNA si occupano di specie e habitat di straordinaria importanza per il nostro mare; una preziosa occasione per immergersi alla ricerca di esemplari ancora vivi del più grande mollusco del Mediterraneo.

Contenuto a cura di Triton Research in collaborazione con Shoreline